Cimitero di Vodo

Ultima modifica 5 agosto 2024

Cimitero di Vodo

Nel 1830, diventato insufficiente il vecchio cimitero attorno alla chiesa di S. Lucia, si avvertì la necessità di provvedere ad un nuovo luogo per le sepolture. Come per Vinigo, anche in questo caso furono vagliate più ipotesi, ma i siti analizzati presentavano tutti delle caratteristiche che li rendevano inadatti allo scopo per esposizione, pendenza e qualità del terreno.

Sembrò di aver trovato il luogo adatto in località Chiamputto, nei pressi della canonica, in un terreno di proprietà del Pio Istituto Elemosiniere di Vodo e della Fabbriceria di S. Lucia. Tuttavia, il Regio Commissario bocciò la proposta e indicò Lagunà come il luogo più adatto alla costruzione del nuovo cimitero, in un fondo appartenente in parte al Beneficio parrocchiale di San Vito ed in parte alla Fabbriceria di Vodo.

I lavori di costruzione, appaltati ad Osvaldo Coletti, iniziarono nel 1832 e fin dal 1833 furono possibili le tumulazioni, anche se strada e ponticello di accesso vennero completati solo l’anno seguente. Neppure dieci anni più tardi si rese necessario un primo ampliamento, che non stravolse però la forma originaria.

La Commissione sanitaria, in una visita ispettiva ai cimiteri del Comune, sollevò dei rilievi che vennero ripresi dalla Prefettizia il 2 luglio 1889: per ottemperare alle richieste delle autorità, fu dato incarico a Giuseppe De Zolt di redigere un progetto di costruzione delle cappelle funerarie dei due cimiteri comunali. L’ingegnere consegnò i suoi elaborati nell’aprile del 1890. I lavori per Vodo furono appaltati dopo poco; eseguiti da Giuseppe Menegus da Rusecco, vennero liquidati nel 1892.

Nel 1903 fu redatto dall’ing. Pante un progetto per l’ampliamento che prevedeva anche la costruzione di un ossario e di un muro terminale semicircolare a delimitare la parte di cimitero destinata alle tombe private. Passarono alcuni anni, ma infine l’esecuzione del progetto, opportunamente modificato, venne affidata ad Osvaldo Ciotti di Sottocastello: i lavori, eseguiti a partire dal 1909, furono collaudati e liquidati nel 1911.

Nuovi importanti restauri furono eseguiti in base al progetto 10 dicembre 1958 dell’ing. Zampieri di Belluno, quando vennero ricostruiti mura di cinta, portale d’ingresso, cella mortuaria ed ossario, e riordinati campi di inumazione e aree per le sepolture private. Tali opere furono eseguite fra il 1960 e il 1962.


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