Cimitero di Vinigo

Ultima modifica 31 agosto 2024

Cimitero di Vinigo

Fra il 1830 e il 1832 fu progettato un nuovo cimitero per Vinigo. Quello allora esistente, insufficiente alle necessità, era posto attorno alla chiesa di S. Giovanni Battista, nel luogo ancora oggi denominato Porteà che funge da attuale sagrato ed in cui fra il 1819 e il 1828 erano stati tumulati 67 adulti e 91 bambini. La discussione verteva su tre diverse proposte vagliate dal perito agrimensore Antonio Serafini su suggerimento di Amministrazione ed autorità sanitarie. Nella prima il cimitero sarebbe rimasto dov’era solo allargato verso est e nord. Le altre ipotesi prevedevano di costruirlo ex novo fuori dal centro abitato, come preferibile in base alle norme sanitarie.

La Commissione di sanità aveva diretto le sue attenzioni a Ozes, suscitando i reclami della popolazione che sosteneva fosse un luogo soggetto a frane in caso di maltempo e ad accumuli di neve d’inverno a causa del vento frequente. L’Amministrazione optò quindi per la terza proposta e il nuovo cimitero fu costruito fra 1832 e 1833 a metà strada fra Peaio e Vinigo, in località Fies, non lontano dalla Pausa dei Morte, in un fondo ceduto da Bortolo e Benetto De Lorenzo Comis, luogo che in alcuni documenti è identificato come Anghei (o L’Anghei). Il nuovo cimitero si presentava come un semplice quadrilatero cinto da mura e chiuso da un cancello, con una zona separata dedicata alla sepoltura dei non battezzati (Limbo).

Tuttavia il cimitero di Fies non incontrò il favore della popolazione né probabilmente del curato di Vinigo e dopo dieci anni nessuno ancora vi era stato sepolto: la sua posizione era considerata non idonea a causa della distanza dal villaggio e dalla chiesa e per la cattiva qualità del terreno poco adatto alle tumulazioni. L’Amministrazione comunale trovò allora un nuovo luogo a Roncoles, in fondi prativi proprietà di Giovanni Battista Marchioni Medatonia (che sarà ucciso dagli austriaci nel 1848) e di Simeone Pivirotto Gasperin; una volta ottenute le dovute autorizzazioni dalle autorità sanitarie, si diede mano al progetto mentre, nel contempo, il cimitero mai utilizzato di Fies veniva smantellato. Il giorno 21 maggio 1846 il nuovo recinto sacro venne benedetto dal parroco don Angelo Marinello e il primo giugno venne sepolta, per prima, la salma di Marianna Marchioni Marcer.

In base ai rilievi sollevati dalla Commissione sanitaria nella visita al cimitero ripresi dalla Prefettizia 2 luglio 1889, fu redatto nell’aprile del 1890 dall’ing. Giuseppe De Zolt il progetto di costruzione della cappella funeraria e si diede mano al lavoro affidandolo a Massimo Pivirotto Mattia. Il semplice quadrilatero originario in seguito fu ampliato nel 1930 quando fu costruita una nuova zona a monte per le tombe private e la scala per accedervi.

Il cimitero acquistò il suo attuale aspetto in base ai lavori previsti dal progetto 10 dicembre 1958 dell’ing. Zampieri di Belluno in cui venne mantenuta la suddivisione in tre gradoni, creando però le attuali gradinate e annessi vialetti di accesso, fu rifatta la cella mortuaria, demolito il vecchio ossario e consolidate e le mura.


Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito?
1/2
Dove hai incontrato le maggiori difficoltà?
1/2
Vuoi aggiungere altri dettagli?
2/2
Inserire massimo 200 caratteri
È necessario verificare che tu non sia un robot